Covid-19 e le fake news

Girano sempre più fake news sull'infezione da Coronavirus. Fate attenzione a ciò che leggete, in caso di dubbi consultate sempre fonti ufficiali e certificate.
In questa pagina sono raccolte alcune FAQ che possono essere utili a tutti

Data di Pubblicazione

04 maggio 2020

Covid-19 Fase 2

Domande e dubbi sulla Fase 2, le varie misure adottate dal Governo e le varie Ordinanze possono creare perplessità.

Ai colleamenti proposti si può accedere al sito del Governo o alla pagina dedicata dalla Regione Veneto per avere chiarimenti.

Dal Ministero della Salute

Disinformazione e fake news sono  pericolose sempre, tanto più quando riguardano temi di salute. In un momento di emergenza come quello che stiamo attraversando il flusso di false informazioni, soprattutto in rete e sui social, è particolarmente massiccio e districarsi nel mare magnum di notizie che vengono diffuse non è facile, anche per i più esperti. La raccomandazione che il ministero rivolge a tutti è quindi quella di affidarsi a fonti ufficiali e certificate per non cadere vittime di informazioni scorrette che alimentano ansia e comportamenti inadeguati. Per segnalare le affermazioni false più frequenti il ministero pubblicherà  una news settimanale e dedicherà una pagina del sito istituzionale proprio alla raccolta delle principali fake news.

FAQ

FALSO: Nessuna di queste pratiche protegge dal nuovo coronavirus e alcune di queste sono pericolose per la salute.

FALSO: I bambini non sono immuni all’infezione da nuovo coronavirus. Anche loro possono essere infettati e sviluppare la malattia Covid-19, anche se ci sono stati relativamente pochi casi segnalati tra i bambini.

FALSO: Con il rispetto della distanza di almeno un metro dalle altre persone è poco plausibile che i nostri vestiti, o noi stessi, possano essere contaminati da virus in una quantità rilevante. Tuttavia, sempre nel rispetto delle buone norme igieniche, quando si torna a casa è opportuno riporre correttamente la giacca o il soprabito senza, ad esempio, poggiarli sul divano, sul tavolo o sul letto.

FALSO: Non esiste alcuna evidenza scientifica che gli animali domestici, quali cani e gatti, possano contrarre il nuovo coronavirus e trasmetterlo all'uomo. Come regola generale di igiene si consiglia però di lavarsi bene le mani con il sapone dopo il contatto con gli animali, comune prassi per proteggersi da altri microrganismi che possono invece essere trasmessi dagli animali all'uomo.

FALSO: La malattia Covid-19 può dare luogo in alcuni casi ad una sintomatologia simile a quella di altre malattie respiratorie come l'influenza e il raffreddore comune, con tosse secca, febbre, stanchezza; in altri casi si manifesta con sintomi diversi, diarrea, iperemia congiuntivale, mal di gola, dolori muscolari, naso che cola, fino ad arrivare a difficoltà respiratorie e polmoniti. Inizialmente e generalmente questi sintomi sono lievi pertanto è possibile non accorgersi subito della loro comparsa.

FALSO: I coronavirus sono una famiglia di virus che possono infettare l’uomo e trasmettere diverse malattie. Il virus Sars-CoV-2, che provoca la malattia denominata Covid-19, mostra alcune somiglianze con altri virus, quattro dei quali possono causare normali raffreddori. Osservati al microscopio i cinque virus mostrano una conformazione simile, che sfrutta le proteine (spike) dalla forma appuntita'per infettare le cellule umane.

FALSO: Il vaccino per la Tubercolosi non ha nulla a che vedere con il Coronavirus: la TBC è dovuta ad un batterio e non a un virus. Si ricorda che le malattie possono fare ammalare chiunque indipendentemente dalla loro etnia.

FALSO: Non esistono evidenze scientifiche.

FALSO: Gli antibiotici non hanno effetto sui virus e quindi neanche sul coronavirus.

FALSO: La Tachipirina (paracetamolo) svolge un’azione antipiretica ed è quindi molto utile in caso di febbre alta, ma non cura l’infezione da nuovo coronavirus.

FALSO: Il virus è in grado di resistere e replicarsi alla temperatura corporea che è di circa 37°.

Dal MEF

Domande e risposte sulle nuove misure economiche – COVID-19.

Essendo l'argomento più complesso, non si riportano in questa pagina domande e risposte ma si invita a visitare il sito del MEF dove si potranno trovare tutte le FAQ relative ai provvedimenti adottati dopo il Decreto 18/2020

 

Decreto #IoRestoaCasa, le domande più frequenti

Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro  o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni necessari. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti. È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.

I divieti e le raccomandazioni valgono anche per gli spostamenti all’interno del proprio comune, ivi comprese le regole dettate per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze di lavoro o di salute ovvero di necessità, nonché per il rientro alla propria abitazione.

Sì, ma alle condizioni specificate con la risposta alla domanda n. 1, e dunque per assolvere a una necessità della vita quotidiana dell’interessato (o del suo nucleo familiare) o per motivi di salute. Pertanto lo spostamento, in caso di eventuali controlli, dovrà essere giustificato nelle forme e con le modalità dell’autocertificazione e dovrà sempre rispettare la distanza interpersonale di 1 metro.

Sì, si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili.

Gli spostamenti verso Comuni diversi da quello in cui si ha la residenza o il domicilio sono vietati. È possibile spostarsi in altri Comuni solo ed esclusivamente per comprovate esigenze lavorative o in casi di assoluta urgenza o per motivi di salute. Laddove quindi il Comune non disponga di punti vendita, o sia necessario acquistare con urgenza generi di prima necessità non reperibili nel Comune di residenza o domicilio, lo spostamento è consentito solo entro tali stretti limiti, che dovranno essere autocertificati.

Sì, ma solo per acquistare prodotti rientranti nelle categorie espressamente previste dal Dpcm 11 marzo 2020

È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante di cui alla FAQ n. 1 o con ogni altro mezzo di prova, la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.

In questi casi lo spostamento è giustificato per esigenze lavorative, se non è possibile lavorare da casa o fruire di ferie o congedi.

In questo caso si raccomanda fortemente di rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.

Sì, per le sue esigenze fisiologiche, ma senza assembramenti e mantenendo la distanza di almeno un metro da altre persone e per un raggio non superiore ai 200 metri dalla prorpia abitazione.

 

L’attività motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente e in prossimità della propria abitazione. È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Sono sempre vietati gli assembramenti.